Cammino di Discernimento Commissione Formazione Mario  

sesto incontro di discernimento

Fraternità Ofs Pinerolo

Ciclo di incontri su discernimento e spiritualità francescana. 

Sesto incontro

Andate è il verbo che ci rivolge il Signore: camminare e camminare insieme

 

C’è un brano delle Fonti Francescane che viene molto spesso citato, fa parte della ‘Leggenda dei tre compagni’ la più importante delle biografie non ufficiali di Francesco:

Francesco, mentre un giorno cavalcava nei paraggi di Assisi, incontrò sulla strada un lebbroso. Di questi infelici egli provava un invincibile ribrezzo, ma stavolta, facendo violenza al proprio istinto, smontò da cavallo e offrì al lebbroso un denaro, baciandogli la mano. E ricevendone un bacio di pace, risalì a cavallo e seguitò il suo cammino. Da quel giorno cominciò a svincolarsi dal proprio egoismo, fino al punto di sapersi vincere perfettamente, con l’aiuto di Dio.– (FF1407)

Lo stesso episodio di cui Francesco parla nel Testamento: 

Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo. -[110]

Davvero una ri-partenza per Francesco. Essere in cammino. Andare. Essere in movimento senza paura di cambiare. Saper spostare l’attenzione da sé agli altri e prendere coscienza e farsi cura dei bisogni dell’altro. Abbracciare la realtà nella sua complessità, cercando di non escludere ciò che non mi piace o mi turba, perché la nostra risposta di fede passa anche da ciò che è “amaro”. Dedicare del proprio tempo alla cura degli altri.

Questa necessità di ri-partire ha molto a che fare con la ‘conversione’ tema centrale della spiritualità francescana. Leggiamo all’Articolo 7 della Regola OFS:

 Quali “fratelli e sorelle della penitenza” in virtù della loro vocazione, sospinti dalla dinamica del Vangelo, conformino il loro modo di pensare e di agire a quello di Cristo mediante un radicale mutamento interiore che lo stesso Vangelo designa con il nome di “conversione”, la quale, per la umana fragilità, deve essere attuata ogni giorno-

Proseguendo la lettura della ‘Leggenda dei tre compagni’ si incontra un altro brano molto noto: 

 

-Trascorsero pochi giorni. Mentre passava vicino alla chiesa di San Damiano, fu ispirato a entrarvi. Andatoci prese a fare orazione fervidamente davanti all’immagine del Crocifisso, che gli parlò con commovente bontà: “Francesco, non vedi che la mia casa sta crollando? Va’ dunque e restauramela”. Tremante e stupefatto, il giovane rispose: “Lo farò volentieri, Signore”. Egli aveva però frainteso: pensava si trattasse di quella chiesa che, per la sua antichità, minacciava prossima rovina. Per quelle parole del Cristo egli si fece immensamente lieto e raggiante; sentì nell’anima ch’era stato veramente il Crocifisso a rivolgergli il messaggio. Uscito dalla chiesa, trovò il sacerdote seduto lì accanto, e mettendo mano alla borsa, gli offrì del denaro dicendo: “Messere, ti prego di comprare l’olio per fare ardere una lampada dinanzi a quel Crocifisso. Finiti questi soldi, te ne porterò degli altri, secondo il bisogno”. (1411)

 

Attraverso la preghiera e la lettura del Vangelo mettere Gesù al centro della propria vita e imparare da Lui a diventare figli e a sperimentare la paternità di Dio: chi si sente amato sperimenta la libertà dalla paura del domani, dal giudizio altrui, dai propri limiti…

 

A questo proposito invece nel Testamento leggiamo: 

 

-E dopo che il Signore mi dette dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo.- [116]

 

Francesco si è messo in cammino, e ha scelto quelle che sono per lui le cose importanti. Nelle ultime righe appena lette del Testamento si fa riferimento anche ai frati. Ultimo aspetto su cui riflettere. Leggiamo ancora nella ‘Leggenda dei tre compagni-:

 

-Un numero crescente di persone veniva attirato dalla schiettezza e veracità dell’insegnamento e della vita di Francesco. Due anni dopo la sua conversione, alcuni uomini si sentirono stimolati dal suo esempio a fare penitenza ed a unirsi a lui, rinunziando a tutto, indossando lo stesso saio e conducendo la stessa vita. Il primo fu Bernardo, di santa memoria. Considerando egli la perseveranza e il fervore di Francesco nel servire Dio, e come restaurava con dura fatica le chiese diroccate, conducendo un’esistenza così aspra, lui che in precedenza era vissuto nelle comodità, prese la risoluzione in cuor suo di distribuire ai poveri ogni suo avere e di condividere fermamente l’ideale e la vita di Francesco. Un giorno, dunque, andò di nascosto dall’uomo di Dio, gli palesò la sua decisione, e si accordò con lui che venisse a trovarlo in una sera determinata. Francesco rese grazie a Dio e fu invaso dalla gioia: non aveva ancora nessun compagno e sapeva che messer Bernardo era un sant’uomo.- (1429-1430) 

 

Il cammino francescano, e in generale cristiano è un cammino comunitario. Dobbiamo considerare la fraternità come centro del carisma francescano e fulcro essenziale del cammino di fede. Nella spiritualità francescana, la fraternità, il camminare insieme, le relazioni fraterne, il desiderio di comunione, il prendersi cura mettendo in gioco tempo, energia, talento… non sono parti accessorie, ma diventano il centro della vita e fulcro del cammino di fede. Vivere concretamente la fraternità in senso cristiano significa provare ad avere un sguardo attento agli altri e porre al centro la relazione, contro la tendenza a chiuderci nel nostro mondo e nel nostro individualismo.

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