Paolo Pio Perazzo

Nacque a Nizza Monferrato il 5 luglio 1846 e morì a Torino il 22 novembre 1911. Per 47 anni lavorò nelle Ferrovie dello Stato, prima a Pinerolo e poi, come capoufficio, a Torino Porta Nuova.

È stato un cristiano laico davvero fervente nel bene, e per questo non ha avuto un’esistenza facile. Devotissimo del SS.mo Sacramento, propagò in Italia e nel mondo l’Adorazione Quotidiana. Ancora oggi nella Chiesa di San Tommaso Apostolo, nel centro storico di Torino, è viva l’Arciconfraternità dell’Adorazione Quotidiana Universale Perpetua a Gesù Sacramentato, di cui egli fu il primo presidente.

Terziario francescano, si prodigò per la diffusione nel mondo del lavoro dei principi della “Rerum Novarum”. Amico dei poveri, soccorreva instancabile quanti ricorrevano a lui per aiuto e conforto. La scelta di appartenere all’Ordine Francescano Secolare nella sua vita non è stata casuale ed ha inciso profondamente in lui, orientando un cammino di autentica è convinta “minorità” nell’attuazione di quella “perfetta Letizia” che lo ha reso continuatore del Santo di Assisi. Il suo inserimento nel laicato cattolico torinese della seconda metà dell’Ottocento ha contribuito alla vivace inventiva di attività volte a promuovere soluzioni nuove e ardite, adatte ai tempi, nello spirito di quella “fantasia della carità” che il Papà Giovanni Paolo II ha voluto evidenziare all’inizio del Terzo Millennio cristiano.

Giornalista, in un tempo di imperante massoneria, difese con la penna e la parola la Chiesa e il Papato, testimoniando la sua fede con coraggiosa coerenza. Nel clima del tempo era un torto imperdonabile la sua aperta professione di cattolico militante.

 

In Maria, venerata come la Gran Madre di Dio, riponeva tutta la sua fiducia. La devozione a Maria lo vide organizzatore dello storico Congresso Marina torinese del 1898, nonché autore di libri specifici. La sua salma, traslata da Nizza a Torino il 19 marzo 1953, riposa nella chiesa parrocchiale di S. Tommaso.

La poliedrica figura del Venerabile Paolo Pio Perazzo, noto come il “ferroviere santo”, ci dona l’esemplare testimonianza di chi, alla scuola del Vangelo e nello spirito francescano, ha camminato sulla via della santità e dell’apostolato.

La fama di santità, che da sempre accompagna la sua memoria, ha trovato corale conferma in coloro che, avendolo conosciuto personalmente, ne hanno reso testimonianza nei processi canonici. Tale fama, inoltre, ha ricevuto autorevole e formale suggello nel decreto del 6 aprile 1998 con cui il Santo Padre Giovanni Paolo II ha riconosciuto ufficialmente l’esercizio eroico delle virtù teologali e morali da parte del Perazzo.

Il suo esempio ci ricorda che il cammino verso la santità sulla via dell’amore e del servizio è aperto a tutti i fedeli perché è una componente irrinunciabile della vita cristiana. Infatti, santo non è necessariamente è solamente chi compie opere straordinarie, ma chi rende straordinaria la sua vita quotidiana, con la linfa feconda del Vangelo. Proprio per questo, può essere annoverato tra i precursori che hanno anticipato profeticamente la comprensione più chiara e profonda che oggi la chiesa ha della vocazione laicale, della sua identità, dignità e missione.