secondo incontro di discernimento
Ciclo di incontri su discernimento e spiritualità francescana
organizzato dalla fraternità di Pinerolo
La preghiera come relazione e dialogo con Dio.
L’incontro con Dio è occasione di cammino e di arricchimento della mia identità
Per cominciare… una preghiera di Francesco
“Davanti al Crocifisso” FF 276
Altissimo glorioso Dio,
illumina le tenebre de lo core mio.
Et dame fede dricta,
speranza certa e carità perfecta,
senno e cognoscemento, Signore,
che io faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen.
La preghiera, crocevia
la realtà preghiera può essere letta come un vero crocevia di tutta una serie di percorsi:
– l’identità personale (credo che ognuno di noi evolva, cammini… e la preghiera sia proprio una cartina di tornasole) e il profondo di sé
– la mia relazione con Dio: chi è per me? come mi relaziono con lui? quale dialogo? ascolto?
– la mia relazione con la comunità, gli altri, i fratelli e sorelle di vocazione: prego con la Chiesa, nella Chiesa, grazie alla Chiesa / anche se mi rivolgo a Dio personalmente sono sempre in un “noi” / anzi prego a nome dell’umanità
Incontro della sete di Dio e della nostra
(dai Padri e testi del Magistero)
L’umiltà è la disposizione necessaria per ricevere gratuitamente il dono della preghiera: l’uomo è un mendicante di Dio.
«Se tu conoscessi il dono di Dio!» (Gv 4,10). La meraviglia della preghiera si rivela proprio là, presso i pozzi dove andiamo a cercare la nostra acqua: là Cristo viene ad incontrare ogni essere umano; egli ci cerca per primo ed è lui che ci chiede da bere. Gesù ha sete; la sua domanda sale dalle profondità di Dio che ci desidera. Che lo sappiamo o non lo sappiamo, la preghiera è l’incontro della sete di Dio con la nostra sete. Dio ha sete che noi abbiamo sete di lui.
«Tu gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4,10). La nostra preghiera di domanda è paradossalmente una risposta. Risposta al lamento del Dio vivente: « Essi hanno abbandonato me, sorgente d’acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate » (Ger 2,13), risposta di fede alla promessa gratuita di salvezza, risposta d’amore alla sete del Figlio unigenito.
Gesù è il modello di ogni credente che prega
Più di ogni altro evangelista, Luca ha posto la preghiera al centro del suo Vangelo, da una parte descrivendo Gesù che prega e dall’altra offrendo in due capitoli (Lc 11 e Lc 18) una sua personale guida alla preghiera, in cui si sofferma in particolare sull’atteggiamento che il cristiano deve assumere pregando.
Il Vangelo di Luca è impregnato di preghiera. La prima e l’ultima pagina descrivono due scene di preghiera nel Tempio di Gerusalemme: l’annuncio della nascita di Giovanni Battista al sacerdote Zaccaria nel Tempio (1,5-22) e i discepoli che, dopo l’ascensione di Gesù, “stavano sempre nel Tempio lodando Dio” (24,50-54).
Le preghiere che sono diventate parte quotidiana della Liturgia della Chiesa: il Benedictus di Zaccaria (1,67-72), il Magnificat di Maria (1,46-55) e il Nunc dimittis di Simeone (2,29-32) ci sono state trasmesse dalle pagine del vangelo di Luca, il Padre nostro da Luca e Matteo.
La testimonianza dei Vangeli
(Luca 11, 1-15)
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”. Ed egli disse loro: “Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”. Poi disse loro: “Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”.
Francesco, uomo fatto preghiera
Tommaso da Celano descrive con un’immagine suggestiva, la preghiera di San Francesco: “Non era tanto un uomo che prega, quanto piuttosto egli stesso trasformato in preghiera” (FF 692).
Cosa dice a noi questa immagine? E’ un qualcosa che appartiene all’edificante storia di un santo o è capace di suscitare in noi il desiderio di vivere un rapporto profondo e filiale con il Dio vivo e vero?
“Lo stare in disparte con Lui”, non è più una ricerca fondata sul proprio sforzo, ma è il buon cibo della propria quotidianità.
La preghiera è l’elemento vitale in cui Francesco muove e vive. E’ una disposizione dell’essere che lo mantiene alla presenza di Dio. La preghiera svolge un ruolo decisivo in tutti i momenti importanti della sua vita.
Le sorgenti della preghiera di Francesco: la Bibbia, l’umanità di Cristo (dal Natale alla Croce delle Stmmate), il creato. Ci lascia molte preghiere (sarebbe bello conoscerle) / alcune complete rielaborazioni affettive attinte dai Salmi (Ufficio della Passione…) / altre composte in particolari occasioni (sofferte) della vita.
Preghiera “Absorbeat”
FF 277
Rapisca, ti prego, o Signore,
l’ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo,
perché io muoia per amore dell’amor tuo,
come tu ti sei degnato morire
per amore dell’amore mio.
Lodi di Dio Altissimo
FF 261
Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei,
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero.
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine,
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza,
Tu sei giustizia, Tu sei temperanza,
Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza,
Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.