La chiamata specifica dell’Ordine Francescano Secolare si colloca nell’ambito della Famiglia Francescana, che “ riunisce tutti quei membri del Popolo di Dio, laici, religiosi e sacerdoti, che si riconoscono chiamati alla sequela di Cristo, sulle orme di S. Francesco d’Assisi”, ed è protesa a “rendere presente il carisma del comune Serafico Padre nella vita e nella missione della Chiesa”. Nell’ambito di questa comune vocazione francescana l’O.F.S. é chiamato a realizzarlo “nel proprio stato secolare” per la realizzazione del Regno di Dio. Alla luce della Regola di Paolo VI (1978), questa vocazione va sviluppata non isolatamente, ma in Fraternità, “ambiente privilegiato per sviluppare il senso ecclesiale e la vocazione francescana”.
Questa specificità ha portato ad una maggiore consapevolezza del senso dell’Unità dell’Ordine, mai messo in discussione sul piano teorico; mentre sul piano pratico ed organizzativo l’evoluzione storica aveva portato a distinguere fra i vari rami facenti capo alle rispettive quattro Famiglie di Religiosi francescani, che si fanno carico dell’assistenza pastorale e spirituale dell’OFS.
Questa presa di coscienza ha incoraggiato e promosso il superamento delle corrispondenti divisioni che in passato avevano caratterizzato l’Ordine secolare, per realizzare l’unità delineata dalla Regola e dalle Costituzioni Generali. Al momento dell’approvazione delle Costituzioni Generali, in Piemonte e Valle d’Aosta le fraternità erano configurate secondo la giurisdizione delle province religiose dei frati delle tre Obbedienze, Minori, Cappuccini e Conventuali, le quali non rispecchiavano la giurisdizione amministrativa delle corrispondenti regioni amministrative.
Alcune fraternità della Lombardia occidentale rientrano nella giurisdizione delle province religiose che abbracciano per la maggior parte il territorio piemontese; mentre altre fraternità del sud del Piemonte rientrano nella giurisdizione dei frati della Liguria.
Il cammino di unione, non privo di difficoltà e resistenze, è stato effettuato gradualmente, prendendo come unità di base l’intero territorio corrispondente alle regioni amministrative del Piemonte e della Valle d’Aosta, dapprima con incontri ed iniziative “interobbedenziali” di conoscenza e condivisione tra le varie realtà nel rispetto della relativa autonomia.
Poi dal 2000 a 2006, si è passato ad un livello successivo attraverso un vero e proprio coordinamento partecipato dalle varie realtà; un’unica organizzazione all’interno delle quali l’appartenenza alla propria obbedienza continuava, pur diminuendo la sua forza di attrazione. Nel 2006 si è arrivati alla celebrazione del primo Consiglio Regionale Unitario del Piemonte e della Valle d’Aosta, il quale ai giorni nostri offre il suo servizio a ben 48 fraternità attive e aderenti al cammino unitario.
La necessarietà dell’unità dell’OFS alla fine si è rivelata profetica nella realizzazione dell’impegno comune per trasmettere il carisma e il messaggio di Francesco d’Assisi da proporre agli uomini e alle donne di oggi. Una società articolata e complessa, in continua evoluzione, richiede infatti, oltre all’insostituibile testimonianza personale, l’apporto unitario della Fraternità francescana secolare a tutti i livelli per sviluppare nei singoli francescani secolari la consapevolezza che la presenza nella Chiesa e nella società potrà essere incisiva solo nella misura in cui, sotto il dinamismo dello Spirito, si opera in unità di intenti e di orientamenti programmatici.
Per molto tempo, probabilmente anche troppo, l’OFS si è presentato come una pia associazione di devoti di San Francesco, nella diffusa convinzione che la vita spirituale fosse distinta e separata dalle esigenze ed esperienze della vita quotidiana.
Oggi dopo il dopo il Concilio Vaticano II e in forza della nuova Regola, che ha ridonato all’Ordine la sua autonomia, unità ed indole secolare, l’OFS sta mutando gli orientamenti del passato e sta diventando sempre più cosciente della sua dimensione secolare. “É stata la forza della Fraternità organizzata che ha permesso all’OFS di mantenersi per otto secoli”.
Una fraternità dinamica ispirata dal Concilio Vaticano II, senza distacco tra spiritualità e vita quotidiana e luogo privilegiato dove il francescano sviluppa la sua vocazione attraverso una autentica esperienza di Chiesa