IL SOGNO DI DIO – Gli auguri natalizi di Fra Marco
Tutti ci avevano preannunciato, già dall’estate, che l’inverno di quest’anno sarebbe stato “caldo”: risalita del Covid e picco di influenze, guerra in Ucraina e crisi energetica con conseguente inflazione e impennata di bollette… In un contesto tanto difficile, mi chiedo se saremo ancora in grado di aiutare i tanti poveri della nostra città che ogni giorno frequentano la nostra mensa per un pasto caldo e un sorriso amico o presentano situazioni disperate al Centro di Ascolto S. Antonio, oppure se ne abbiamo già abbastanza con i nostri problemi così pressanti.
La risposta che ci viene dal Natale di Gesù, che nasce su questa terra così fragile e tormentata, è che Lui si dona non per calcolo o per convenienza, ma perché il dono gratuito produce vita.
La vita nascente del Bambino di Betlemme, come quella di ogni bambino in ogni angolo del mondo, è un dono gratuito e immenso che Dio continua a seminare nonostante tutto.
L’unico modo per far sì che questo dono sia accolto è di entrare nello stesso movimento di apertura senza confini: quando il nostro cuore si lascerà toccare dalla tenerezza di Dio, nulla sarà impossibile e soprattutto molte delle nostre paure svaniranno.
La tenerezza di Dio, che il Bambino di Betlemme ci comunica in tutta la sua disarmante piccolezza, è spesso nascosta, silenziosa, richiede uno scavo lento e continuo.
Perché lo stile di Dio è discreto, non si impone: è come l’aria che respiriamo; non la vediamo ma ci fa vivere, e ce ne accorgiamo solo quando ci viene a mancare.
Il Natale ci invita ancora una volta alla gratuità, a non agire sempre e solo in vista di una gratificazione emotiva o di un puro scambio di dare e avere…
Chiudiamo il 2022 segnato da tante situazioni personali, sociali e globali non certo facili, ma comunque ricco di piccoli doni del Signore. Germogli di inaspettata novità, virgulti di nuove rinascite e gemme di stupori inediti che Lui ha seminato lungo questi 12 mesi che ci lasciamo alle spalle.
Lui non ci ha mai abbandonato.
Sì, germoglio dice promessa di futuro, apre alla speranza. Perché allora non privilegiare nel 2023 esperienze, gesti e atteggiamenti che meglio possano realizzare la bellezza di essere Fraternità, di annunciare il Vangelo da francescani secolari con la consapevolezza di avere “un tesoro in vasi di creta”?
E per questo vogliamo rilanciare l’annuncio di speranza che ci spinge ad andare verso tutti i fratelli e sorelle per vivere davvero una fraternità aperta e inclusiva; per dire a tutti: “Coraggio! Insieme possiamo costruire un mondo come Dio lo ha sognato in Gesù”.
E allora lasciamoci stupire da questo sogno di Dio; lasciamoci visitare da un Dio così grande da farsi bambino inerme.
E come Francesco si lasciò commuovere in quella notte santa del 1223 nella sua prima rappresentazione della Natività a Greccio, così anche noi lascia-moci visitare dalla tenerezza del Creatore che non ne vuole sapere di escludere la sua creatura dal suo sogno più grande: la felicità piena con lui.
Buon Natale e un sereno 2023!!
Fr. Marco G., assistente regionale OFS
Santuario S. Antonio di Padova – Torino
“Voglio in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come fu posto sul fieno tra il bue e l’asino”.
Santuario francescano di Greccio, dove S. Francesco rappresentò la Natività